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13 luglio 2016
Assemblea nazionale Confesercenti 2016: serve sinergia per il rilancio economico
Il paese vive nell’incertezza ma c’è tanta voglia di “fare”: è questo il messaggio che è emerso nel corso dell’assemblea annuale di Confesercenti.
L'assemblea annuale nazionale di Confesercenti che si è svolta mercoledì scorso in contemporanea nelle sedi di Bologna Roma, Milano e Napoli. Tutte città dove si sono di recente svolte le amministrative, e che si trovano oggi a cercare nuove strade per favorire la ripresa delle piccole e medie imprese dei centri urbani italiani, in difficoltà anche a causa della crisi. Questo il tema principale affrontato a Bologna, dove sono intervenuti il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, insieme al gruppo dirigente della Confesercenti Emilia Romagna e ai presidenti e direttori delle varie sedi provinciali, oltre ad un folto numero di imprenditori. Il dibattito, che è avvenuto in collegamento simultaneo tra le città e gli interlocutori politici presenti in ognuna, si è aperto con l’analisi dei dati della ricerca “Città più sicure, economia più forte” svolta da Confesercenti-Cer partendo dal tema della sicurezza. Sicurezza nelle città come base per un’economia più forte: non solo quindi tutela della legalità ma anche effetti sul reddito, e di conseguenza sui consumi e sul credito, di politiche attualmente orientate a preservare, da una parte, l’identità delle città in cui viviamo e, dall’altra, la corretta gestione di un tessuto economiche che può funzionare meglio se le regole sono più semplici, più chiare e rispettate da tutti. Emerge poi quello che oramai viene percepito con estrema chiarezza, e cioè che le famiglie italiane vivono, in generale, in una clima di maggiore incertezza rispetto al passato e che questo dato di fatto ha un impatto diretto sui consumi.

I dati della ricerca evidenziano le criticità maggiori negli ambiti del commercio e del turismo dall’inizio della crisi a oggi: in particolare si evidenzia che tra il 2009 e il 2015 il saldo tra aperture e chiusure di esercizi commerciali in regione registra un dato negativo di oltre 8.000 imprese mentre è di quasi 4.000 quello dei pubblici esercizi e circa il 40% dei negozi chiude prima dei tre anni di vita. Si è ridotta la spesa media mensile per beni di consumo di ogni famiglia emiliano-romagnola del 2,8% in sette anni e solo dal 2014 ci sono timidi segnali di ripresa (+0,3%). Il tema diventa allora quello della sopravvivenza delle imprese e la necessità di mettere in campo delle misure per sostenere e rilanciare le attività commerciali che animano le nostre città: contrasto all’abusivismo, all’illegalità e agli altri fenomeni di concorrenza sleale, più iniziative come quella recentemente effettuata dalla Regione Emilia Romagna nell’ambito della costa, interventi di fiscalità agevolata. L’importanza di un cambio di passo è sempre più evidente e tutti siamo chiamati a dare il nostro contributo, in sinergia con tutte le forze all’opera sul territorio, nella speranza di vedere al più presto i risultati del nostro impegno di tutti i giorni.

Graziano Gozi, direttore Confesercenti Cesenate