News Confesercenti

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04 luglio 2020
Cesare Soldati per la rubrica Confesercenti: le regole per ripartire
Con la fine di giugno abbiamo passato la prima metà di questo 2020, che sicuramente sarà un anno che ricorderemo per molto tempo e che a mio avviso diventerà uno spartiacque tra il prima e il dopo.
La pandemia che ci ha colpito nei mesi scorsi, e che ancora minaccia tante parti del nostro già martoriato mondo, ha provocato tante disgrazie e ci costringe a pensare in modo nuovo. In questi mesi abbiamo cercato di ridurre i pericoli e le sofferenze. Abbiamo ascoltato le indicazioni per affrontare nel miglior modo possibile la crisi improvvisa e inaspettata che ci stava travolgendo. Ora stiamo cercando di rispettare le indicazioni per poter ripartire, affrontiamo con coraggio e intraprendenza un futuro che comunque ci appare ancora incerto, sempre con l’estrema attenzione necessaria per non rischiare di incorrere in un nuovo periodo di blocchi. Questi ultimi mesi sono stati difficili per tutti, famiglie e imprese, scuole e mercati, istituzioni e privati. Ora è necessario rimboccarsi le maniche e ripartire, ricostruire abitudini nuove, riallacciare rapporti, rilanciare attività, programmare il futuro.

E ognuno di noi deve fare la sua parte, continuando anche quella solidarietà che in questi mesi ci ha permesso di guardare avanti. In questa situazione è importante avere una visione quanto più possibile lungimirante, e una guida sicura per affrontare i prossimi mesi. Sono necessari tanti interventi per sostenere chi è più in difficoltà, senza però rischiare di creare confusione. È per questo motivo che ritengo sia profondamente sbagliato l’approvazione di un progetto di legge della Giunta della nostra Regione che consente agli agriturismi dell’Emilia-Romagna la possibilità di vendere pasti anche tramite l’asporto o la consegna a domicilio. Vanno sostenute tutte le attività, e immagino che anche gli agriturismi abbiano passato un periodo veramente difficile, però è evidente che con un tale provvedimento si parificano due attività, la ristorazione e l’agriturismo, che sono nate con finalità completamente diverse e che infatti hanno regimi fiscali, ma anche urbanistici, igienico-sanitari e fiscali, completamente differenti. Per le imprese della ristorazione, già in gravi difficoltà, si tratta di un’ulteriore elemento di concorrenza in questa fase di difficile ripartenza.

Siamo davanti ad un vero e proprio cambio di filosofia, rischioso, che creerebbe una ulteriore confusione in un settore già oggi sottoposto a situazioni al limite delle regole (come nel caso dei circoli o degli home restaurant per esempio), come già più volte abbiamo denunciato nei mesi passati. Se decidessimo di andare in questa direzione, occorrerebbe rivedere le regole in modo che la concorrenza possa essere vera e paritaria. Ma io spero che la norma venga modificata durante i prossimi lavori dell’Assemblea Legislativa e si ritorni a tenere distinte due attività, ognuna forte delle proprie peculiarità. Ripartiamo con forza, tutti insieme.

Cesare Soldati, Presidente Confesercenti Cesenate