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04 febbraio 2017
La Confesercenti Cesenate ricorda Predrag Matvejevic
Legato al territorio cesenate dove aveva svolto un convegno a Cesenatico e un convegno a Cesena, in occasione del 1° Festival Internazionale del Cibo di Strada.
La Confesercenti Cesenate ricorda con affetto e stima lo scrittore e saggista Predrag Matvejevic, appena scomparso, all'età di 84 anni, a Zagabria. Il territorio cesenate è legato a Matvejevic per averlo ospitato in due appuntamenti intensi e importanti: un convegno a Cesenatico e un convegno a Cesena.
Opportunità che erano nate per il rapporto di amicizia intrapreso con lo scrittore dall’allora segretario della Confesercenti Cesenate, Renato Salvo e da Gianpiero Giordani, curatore delle iniziative legate alla cultura e alla gastronomia del territorio.
In particolare a Cesenatico, nel novembre 1999, Predrag Matvejevic aveva svolto un convegno su “L’eredità del Mediterraneo”, in occasione dell’Assemblea generale del Conservatoire des Cuisines Méditerranéennes, durante la quale si era svolta anche la serata su “La Zuppa di Pesce nel Mediterraneo”, con la realizzazione di un libretto di ricette che portava una introduzione di Matvejevic (Brodo di Pietra). Lo scrittore visitò il territorio e conobbe i migliori prodotti di questa zona della Romagna, a partire dalla piadina che lo affascinò particolarmente.
L’anno successivo, nel 2000, in occasione del 1° Festival Internazionale del Cibo di Strada, a Cesena, svolse il convegno alla Sala Lignea della Biblioteca Malatestiana, “Il pane nelle civiltà del Mediterraneo”, intervistato da Antonio Attorre, di Slow Food. Un tema che lo impegnò per molti anni, fino alla pubblicazione del suo bellissimo “Pane Nostro”. In contemporanea al convegno, a Cesena si tenne l’esposizione di carte geografiche del Mediterraneo riviste dall’artista Dino Trtovac.

Ritenuto un uomo impegnato dal punto di vista dei diritti umani, Matvejevic è stato anche docente universitario e si è sempre battuto per la pace e il dialogo tra i popoli, in particolare, ovviamente, tra quelli dei Balcani. Nato a Mostar quando la città faceva parte della Jugoslavia (poi sarebbe diventata Bosnia-Erzegovina), ha vissuto anche in Italia (dal 1994 al 2008), dove ha insegnato Slavistica alla "Sapienza" di Roma dal 1994 al 2007. In precedenza era stato docente di Letteratura francese all'Università di Zagabria e di Letterature comparate alla Nuova Sorbona-Parigi III. Fu consulente per il Mediterraneo nel Gruppo dei saggi della Commissione europea durante la presidenza Prodi; vice presidente del PEN Club Internazionale di Londra; cofondatore e presidente del comitato scientifico della Fondazione Laboratorio Mediterraneo (oggi Fondazione Mediterraneo) di Napoli.
Predrag Matvejevic, scomparso è morto senza il riconoscimento che gli spettava, quel premio Nobel che solo un anno fa un comitato di giornalisti e scrittori, tra cui Claudio Magris, reclamava con urgenza, omaggio ad un grande,  già malato, già prossimo alla fine.

La Confesercenti Cesenate lo ricorda così, colto, ironico e umile nella sua grandezza, disponibile e pronto al confronto, con il suo sguardo attento e penetrante, legato alla vita, alla sua terra e alle battaglie in difesa dei diritti dell’uomo.

Brodo di Pietra
“Si prendono da un posto fino al quale non giunga la bassa marea due o tre pietre, né troppo grandi né troppo piccole, inscurite dalla lunga permanenza sul fondo del mare e diventate quasi gialle o brune; si cuociono a lungo nell’acqua piovana, fino a che non esca tutto ciò che si trova nei loro pori; si aggiungono alcune foglie di alloro e di timo e, infine, un cucchiaio d’olio d’oliva e di aceto di vino. Se sono state scelte pietre adeguate, non c’è neppure bisogno di salare.  Questo tipo di brodo, noto praticamente su tutte le isole dello Ionio, dell’Adriatico e del mare Tirreno, lo cucinavano gli Illiri, i Greci, i Liburni e probabilmente già i Fenici, gli Etruschi, i Pelasgi. Il brodo di pietra è antico come la miseria del Mediterraneo”.

Nella foto, Predrag Matvejevic a Cesena, osserva come si fa la piadina.