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08 dicembre 2016
"Un fisco esoso e per niente semplificato", Gozi - direttore Confesercenti Cesenate
Pagamento di tasse e imposte per le aziende: "In Italia c'è ancora troppa pressione fiscale".
In questi giorni milioni di imprese italiane stanno versando nelle casse dello stato le imposte e tasse frutto di una pressione fiscale che rimane elevata nonostante alcuni provvedimenti presi dal governo di recente. Sul peso della pressione fiscale in Italia molto si è detto, ma il problema rimane e a certificarlo è l’ultimo rapporto OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e Sviluppo Economico, composta da 35 Paesi di tutto il mondo) che continua a vedere il nostro paese tra quelli dove la pressione fiscale è più elevata.
L’Italia, infatti, figura al sesto posto con una pressione fiscale del 43,3% sul PIL, in una classifica che vede al primo posto la Danimarca con una pressione fiscale al 46,6% del PIL.  L’Italia è  ben lontana dalla media OCSE che è al 34,3% e lontanissima dagli Stati Uniti dove la pressione fiscale, seppur in aumento, è ancora al 26,4%.
Da questi pochi dati  si può capire benissimo che la strada per il nostro paese è ancora lunga da percorrere se si vuole che le imprese italiane possano competere ad armi pari con quelle straniere.
Altro punto dolente, sempre certificato dall’OCSE è quello della semplificazione: se dal lato della pressione fiscale gli italiani piangono, non possiamo certo consolarci se guardiamo alla complessità dei sistemi fiscali nel mondo. Quello italiano è ritenuto tra i più complicati, con più scadenze a cui fare riferimento e gli ultimi provvedimenti non aiutano le imprese ad essere più tranquille.
Basti pensare al nuovo “spesometro trimestrale”, un nuovo adempimento del tutto inedito nei paesi a economia avanzata e per giunta contrario alle raccomandazioni del FMI e della stessa OCSE. Un ulteriore adempimento a carico dei contribuenti sempre più complesso e costoso e probabilmente sproporzionato rispetto anche agli obiettivi che il legislatore pensa di raggiungere.

Insomma una strada lunga da percorrere per l’Italia sia in termini di pressione fiscale che di semplificazioni che stanno mettendo sempre più in difficoltà il nostro sistema delle imprese che tra adempimenti e pagamenti occupa una buona parte del suo tempo lavorativo. Tempo che dovrebbe dedicare all’innovazione e ad aumentare la produttività. Ancora oggi, quindi, non bisogna calare l’attenzione su questo tema di importanza vitale per il futuro della nostra economia.

Graziano Gozi, direttore Confesercenti Cesenate