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21 giugno 2017
Cesare Soldati e Graziano Gozi eletti nella Presidenza Nazionale
Cesare Soldati e Graziano Gozi, presidente e direttore della Confesercenti Cesenate, sono stati eletti nella nuova presidenza nazionale della Confesercenti. Collaboreranno con la nuova presidente, Patrizia De Luise.
L’assemblea nazionale della Confesercenti, svoltasi a Roma lunedì scorso, ha eletto infatti, con un voto all'unanimità, la De Luise, assieme ai componenti della Presidenza che guiderà l’associazione nei prossimi 4 anni. È la prima volta nel mondo delle piccole imprese che il vertice di una associazione di categoria è femminile. De Luise prende il posto di Massimo Vivoli.

Crisi del piccolo commercio e dei corpi intermedi, consumi fermi e la difficile gestione della burocrazia che tanto preoccupano i commercianti: la nuova Presidenza nazionale dovrà governare in un periodo non facile. "Dobbiamo tornare al centro dell'agenda – affermano dalla nuova Presidenza Confesercenti - perché se le nostre imprese vivono, vivono anche le città e il turismo.

Dobbiamo dire no alla politica che risolve tutto stangando attività e famiglie e sostenere gli interventi che fanno crescere e riconoscono la dignità e il lavoro di tutti". Le tasse? "Non è dallo scontrino non emesso che si può controllare l'evasione di un'azienda ma un'impresa che si rispetti deve pagare le tasse. Siamo però contrari anche a quell'altra evasione che è totale e arriva dalla contraffazione e dall’abusivismo. Una realtà che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno, ma verso la quale non viene preso nessun provvedimento".

Confesercenti sottolinea i numeri della crisi che ha colpito consumatori e commercianti in Italia: "Si sono persi 47 miliardi di consumi in dieci anni, un'enormità". Contrazione che ha portato alla chiusura 267mila piccole e medie imprese del commercio tra il 2011 e il 2016, centoventidue al giorno. Per invertire la rotta Confesercenti propone al Governo un patto per i salari che permetta di applicare ai futuri incrementi retributivi contrattuali la detassazione attualmente riconosciuta ai premi di produttività. Si recupererebbero così 10 miliardi di reddito disponibile.