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05 febbraio 2021
Confcommercio e Confesercenti, petizione di attività commerciali, ristoranti e bar
“Fateci lavorare in sicurezza a tempo pieno, nostro diritto costituzionale”
Quello di attività commerciali, ristoratori e pubblici esercizi provinciali, cesenati e forlivesi, è un grido accorato che non può più essere disatteso. Confcommercio di Cesena e Forlì, Confesercenti di Cesena e Forlì, che stanno accompagnando ormai da un anno giorno dopo giorno le imprese del settore e tutte quelle fermate ai box o alle quali è stata diminuito l’esercizio della attività, hanno lanciato una petizione che sta raccogliendo un successo di adesione eccezionale. 

Chiediamo di poter tornare a lavorare per sopravvivere, per responsabilità sociale nei confronti dei nostri dipendenti e delle nostre filiere, per poter continuare a dare valore alle nostre vie ed alle nostre città.

I pubblici esercizi, se possono tenere aperto per il pranzo, operando in sicurezza, altrettanto possono fare per la cena. Il divieto non solo è iniquo e penalizzante, ma non è neppure sostenuto dal buon senso.

La ristorazione è uno dei settori più colpiti dalla pandemia: 24 miliardi di euro di fatturato persi in tutto il 2020, un tracollo nei fatturati pari nel 2020 a meno 70% e oltre 170 giorni di chiusura. E anche se chiusi, le spese dei ristoranti non si fermano e i ristori non bastano.

Confesercenti e Confcommercio hanno fissato nelle loro sedi di Forlì e Cesena gli striscioni con l’implorazione dei ristoratori e dei titolari dei pubblici esercizi. “Ora basta, lasciate lavorare le nostre imprese!”.