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16 marzo 2018
Etichettatura di origine: arriva l’obbligo di etichetta anche sul sugo di pomodoro
Pubblicato il decreto dei ministri delle Politiche agricole e dello Sviluppo economico: dopo latte, pasta e riso arriva l’obbligo di etichetta di origine anche sul sugo di pomodoro.
Sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il decreto dei ministri delle Politiche agricole e dello Sviluppo economico che introduce in via sperimentale l’obbligo di indicazione in etichetta dell’origine dei derivati del pomodoro. Sono interessati conserve e concentrati, oltre a sughi e salse che siano composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro, così come già avviene per i prodotti lattiero caseari, la pasta e il riso. Il provvedimento prevede che le confezioni di derivati del pomodoro, sughi e salse prodotte in Italia, dovranno indicare obbligatoriamente in etichetta, in un punto evidente, il nome del paese nel quale il pomodoro è stato coltivato e di quello del paese in cui è stato trasformato.

Se ciò avviene nel territorio di più Paesi, possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: “Paesi UE”, “Paesi NON UE”, “Paesi UE E NON UE”. Quindi non ci sarà l’indicazione del nome del Paese ma solo del fatto se fa parte o meno dell’Unione europea. Se tutte le operazioni avvengono in Italia, si può utilizzare la dicitura: “Origine del pomodoro: Italia”. La prima etichetta d’origine dei pomodori è arrivata nei supermercati nel 2008 ma riguardava solo la passata di pomodoro. Ora con l’obbligo che si estende a tutti i suoi derivati solo il 25% dei prodotti alimentari venduti in Italia resta privo di indicazioni di origine.

Le disposizioni del decreto entreranno in vigore solo il prossimo 25 agosto ma i prodotti immessi sul mercato o etichettati prima di quella data potranno essere commercializzati fino al termine di conservazione previsto in etichetta.