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19 aprile 2019
L’aumento dell’IVA potrebbe essere l’ennesimo colpo per il mondo del commercio
Forte preoccupazione da parte della Confesercenti. Per evitare l’aumento dell’IVA, il Ministro Tria dice che servono 23 miliardi.
Per evitare l’aumento dell’IVA, il Ministro Tria dice che servono 23 miliardi e che spetta alla politica eventualmente trovare le risorse necessarie per evitare questo aumento che darebbe un altro duro colpo ai consumi nel nostro Paese.

Di fronte a questa notizia siamo molto preoccupati - esordisce il presidente Confesercenti Cesare Soldati - per questo eventuale aumento che va assolutamente evitato in quanto poi andrebbe a colpire i consumi interni che ricordiamo valgono il 60% del PIL.
Le clausole di salvaguardia che ci portiamo dietro dal 2010 - continua  il presidente Confesercenti - se faranno scattare l’aumento dell’Iva si stima che potrebbero costare circa 382 euro a persona e 889 euro in più a famiglia, con una conseguente perdita di consumi di circa 10 miliardi di euro nel giro di due anni.
A livello di dati  macroeconomici,  l’Istat, a seguito dell’aumento dell’IVA, ha stimato una contrazione dei consumi nell’ordine dello 0,2% annuo, ma a molti è sembrata una stima ottimistica con altre organizzazioni che ritengono che la contrazione reale sarà dello 0,7%  - continua Soldati - e occorre anche dire che le conseguenze di questo aumento avrà un impatto su tutta la filiera produttiva, dall’agricoltura all’industria e potrebbe risentirne anche l’occupazione.

A pagare questo aumento, oltre alle imprese, - continua il presidente Confesercenti - saranno fortemente interessati anche i ceti più deboli che difficilmente potrebbero beneficiare di eventuali misure di salvaguardia sociale, visto che molti rientrano nella no tax area e pertanto non potranno beneficiare di una eventuale riduzione dell’IRPEF.

Da questi pochi dati - conclude Cesare Soldati - si può evincere che per Confesercenti e credo per tutto il mondo delle imprese, l’eventuale aumento dell’Iva sarebbe veramente un colpo molto forte, che in una congiuntura economica già difficile non appare in questo moneto assorbile né dalle imprese e né dai consumatori.