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12 agosto 2016
Riforma Confidi: più facile il ricorso al credito da parte delle aziende
In Gazzetta Ufficiale la legge che delega il Governo a riformare il sistema Confidi che regola l’operato di chi garantisce i finanziamenti.
È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 5 Agosto 2016 la legge che delega il Governo a riformare il sistema Confidi che regola l’operato di chi garantisce i finanziamenti. La finalità della nuova norma è quella di rendere più facile il ricorso al credito per le piccole e medie imprese e per i professionisti.

“Il Governo – commenta Vanni Zanfini, presidente della Creditcomm, la Cooperativa di Garanzia che fa riferimento alle Confesercenti Cesenate e Forlivese -, entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore della legge dovrà emanare, su proposta del Ministro dell’Economia e delle Finanze, uno o più decreti legislativi. Ci auguriamo che la nuova normativa possa essere uno strumento in grado di valorizzare ancor di più le specificità dei confidi, confermando l’importanza del nostro ruolo a beneficio delle piccole e medie imprese, che contribuiscono alla crescita economica del Paese”.

Il Ministro, nell’emanazione dei decreti dovrà tener conto dei seguenti criteri direttivi: rafforzare la patrimonializzazione dei confidi e favorire la raccolta di risorse pubbliche, private e del terzo settore, di capitale e di provvista, anche individuando strumenti e modalità che le rendano esigibili secondo i principi dell’Accordo di Basilea; disciplinare le modalità di contribuzione degli enti pubblici finalizzate alla patrimonializzazione dei confidi anche nel rispetto della disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato; razionalizzare e valorizzare le attività svolte dai soggetti operanti nella filiera della garanzia e della controgaranzia; favorire la sinergia tra il Fondo centrale di garanzia e i confidi passando dalla razionalizzazione e valorizzazione dei soggetti operanti nella filiera delle garanzie; sviluppare, nell’ambito delle finalità tipiche, forme di garanzia e servizi finanziari e non finanziari, che rispondono alle mutate esigenze delle PMI dei liberi professionisti; semplificare gli adempimenti e contenere i costi per gli intermediari finanziari e per i confidi; rafforzare i criteri di proporzionalità e specificità, estendendone l’applicazione all’intera normativa in materia di confidi; assicurare una maggiore tutela del carattere accessorio della garanzia rilasciata dai confidi rispetto all’operazione di finanziamento principale; eliminare le duplicazioni di attività già svolte da banche o da altri intermediari finanziari attraverso la razionalizzazione degli adempimenti a carico dei confidi e delle procedure di accesso; individuare attraverso la rete delle Camere di Commercio e delle informazioni di cui le stesse dispongono, le metodologie di valutazione degli impatti della garanzia sui sistemi economici locali.