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08 gennaio 2020
Saldi, indagine Confesercenti Emilia Romagna sulle vendite del primo week end
L’avvio dei saldi in Emilia Romagna nel primo week end di gennaio ha registrato mediamente un buon andamento delle vendite e una generale soddisfazione fra gli imprenditori commerciali e i consumatori.
È quanto emerge dall’indagine svolta dal Centro Studi della Confesercenti E.R. su un campione di imprese commerciali del settore abbigliamento, calzature e accessori della regione.
Il 66% degli intervistati si è dichiarato soddisfatto dell’andamento dei primi tre giorni di saldi (accanto al sabato e alla domenica, quest’anno si è avuta anche la giornata festiva dell’Epifania che ha visto tutti i negozi aperti).
Il sabato, primo giorno di saldi, è stato quello che ha fatto registrare il maggior volume di vendite per il 75% degli intervistati.
Nel complesso, per il 43% delle aziende le vendite hanno registrato lo stesso volume del 2019, per il 19% sono aumentate e per il 38% sono diminuite.
Lo sconto medio praticato è stato del 30%, con un 21% delle imprese che ha applicato sconti superiori a questa percentuale per cercare di smaltire nel minor tempo possibile la merce invernale non venduta, anche a causa di un andamento meteorologico non eccessivamente rigido che ha frenato gli acquisti di prodotti invernali.
Il valore medio dello scontrino è risultato, rispetto allo stesso periodo del 2019, invariato per più del 63% delle imprese, aumentato per l’11% delle imprese e diminuito per il 26% a conferma di una capacità d’acquisto della clientela che è diminuito negli ultimi anni.
Il valore medio dello scontrino è stato di 106,34 euro, in linea con il valore dello scorso anno.
La proposta, in termini di offerta, rimane comunque alta, con un’ampia possibilità di scelta in termini di prodotti e taglie.

“I saldi invernali sono senza dubbio un’occasione importante sia per i consumatori che per le imprese, sottolinea Lina Aitella, presidente di Fismo (settore moda) Confesercenti Cesenate. La speranza è che le imprese di vicinato riacquistino fiducia, anche sul lungo periodo: sicuramente servono nuove regole per non alimentare le disparità tra il mercato delle vendite on-line e la rete del commercio fisso delle nostre città e per combattere tutte le forme di concorrenza sleale che dequalificano il nostro settore”.